A Gorfigliano dall'alba dei tempi si tiene viva una tradizione, una tradizione che probabilmente affonda le radici a prima della diffusione del Cristianesimo in queste terre, quando il fuoco era simbolo di purificazione e luce.
Preparazione del Nataleccio - Foto da La nostra storia |
Si pensa che proprio da quella fase pre-cristiana, da quei culti pastorali o comunque strettamente legati alla natura, derivi la tradizione dei "Natalecci".
Si tratta di altissime pire che possono raggiungere i 15 metri ed oltre, fatte di rami ed arbusti intrecciati con maestria e finezza.
Il nome Nataleccio richiama il Natale, che è il periodo della festività appunto, ma si pensa che sia un nome affibbiatogli quando il Cristianesimo prese campo e trasformò quelli che erano i culti e le tradizioni pagane in festività cristiane (si pensi ad Halloween stesso → https://discoveringgarfagnana.blogspot.com/2019/10/dolcetto-o-scherzetto_23.html).
Il 24 dicembre alle 18 in punto, quando la campana della chiesa di Ss. Giusto e Clemente inizia a suonare, si accendono i falò: un lampo di luce che dal basso sale verso la cima, illuminando tutto quello che c'è intorno.
Oggi a Gorfigliano sono tre rioni che si sfidano per il Nataleccio migliore: il rione di Colliceto, che prepara il proprio Nataleccio su una propaggine rocciosa sopra il paese, il rione Bagno vicino al torrente Acqua Bianca e il rione Fenale, più meridionale. Tutti ben visibili quando diventano fuochi isolati nel buio della notte della vigilia di Natale.
Gorfigliano e i Natalecci del Rione Colliceto e Fenale visti dal rione Bagno |
Vedere da vicino l'accensione dei falò, la trepidazione di chi ha lavorato tanto e accuratamente per creare quelle forme perfette, è veramente suggestivo!
E' uno spettacolo da vedere almeno una volta nella vita, che racchiude in sé qualcosa di ancestrale e mistico, una tradizione molto antica che è riuscita a rimanere in vita con il passare dei secoli e che, spero,vivrà ancora per molto.
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