GATTI DI GESSO A COREGLIA



"Fra Natale ed Epifania Coreglia coperta di neve e spazzata dalla tramontana è un paese in oblio, con le grotte del Penna che sembrano un presepe e l'Alpe un cuscino destinato alle stelle", scriveva Guglielmo Lera della sua Coreglia Antelminelli. 
E come dargli torto! Già salendo dal fondovalle, quasi giunti a destinazione si intravede il bel borgo su un colle, incoronato dagli Appennini innevati.
Entrandovi ci si scontra nella sua aura medievale ancora intatta, a tratti pare proprio che il tempo si sia fermato. 

Girovagare per il paese regala tante meravigliose vedute e scoperte... cose che non ti aspetteresti mai di trovare. 
Come dei carinissimi gattini di gesso. 
Vi state chiedendo da dove vengano questi animaletti? 

Bè...dobbiamo andare molto indietro nel tempo, all'incirca 4 secoli fa. 
A Coreglia ha inizio una nuova e particolare produzione, quella delle figurine di gesso.
Dal 1600, e per tutti i secoli seguenti, i Coreglini produssero e vendettero questi oggettini in tutto il mondo, diventando famosi per la loro abilità nella produzione anche degli "stampi boni"(cioè stampi riconosciuti da tutti come ben fatti).
Quella dei figurinai o figuristi era un'occupazione che necessitava di poco, un po' di gesso, stampi e attrezzi poveri  e per questo fu così massicciamente praticata. Tuttavia questo comportò anche una grossa emigrazione di Coreglini che andavano in giro per il mondo a vendere i loro pezzi.

I gattini furono tra le prime figurine ad essere prodotte, colorati di nero con il fumo delle candele.
Venivano fatte figurine di tutti i generi e per tutti i gusti, da maschere funebri di personaggi famosi, a statuine di poeti, musicisti tedeschi e personaggi per il presepe. 

Tutti questi tipi furono raccolti a partire dal 1975 in un museo, il "Museo della figurina di gesso e dell'emigrazione", in cui si possono ammirare oltre 1300 pezzi storici prodotti nel corso dei secoli, tra cui l'originale maschera funebre di Camillo Benso di Cavour e  i gattini settecenteschi, elegantemente seduti e attenti nelle loro vetrine. 

Al piano inferiore c'è la possibilità di ammirare il lavoro di un artigiano che mostra come si producono e come si producevano queste statuette che hanno fatto la fortuna dei Coreglini all'estero. 

Un piccolo tesoro in uno dei borghi più belli d'Italia, adagiato alle pendici degli Appennini, un luogo davvero imperdibile. 


Il link del Comune di Coreglia Antelminelli sul "Museo della figurina di gesso e dell'emigrazione" ➜ http://www.comune.coreglia.lu.it/cultura-sito/museo-della-figurina-di-gesso-e-dellemigrazione/

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